1a tappa gironordic pracenci run 2016

con una partecipazione sopra ogni più rosea aspettativa questa mattina domenica 17 luglio 2016, uno starter d’eccezione, il sindaco Luciano Fregonese, coadiuvato dallo speaker Alexander Geronazzo, hanno dato il via a circa 400 persone che si sono ritrovate per condividere assieme due gare, una ludico motoria di 6 e 12 km e la 1a tappa del gironordic, una gara di northwalking, il tutto a favore di casa di carla, nota realtà associativa che si occupa di persone inabili nel territorio.

una calda giornata che non ha fermato l’afflusso di iscrizioni, tanto da far ritardare la partenza di circa 20 minuti dato l’enorme mole di lavoro presso il banco iscrizioni.

una corsa stupenda nel territorio del prosecco e nel parco del piave, un percorso nel territorio per il territorio come ha ribadito anche l’assessore allo sport Tommaso Razzolini intervistato al volo dallo speaker poco prima della partenza.

il tutto è stato seguito dalle telecamere di valdotv, operatori Fabrizio de Poi e Antonella Callegaro.

dopo la gara e prima delle premiazioni, i partecipanti hanno potuto partecipare, compreso nella quota di iscrizione, al pranzo sociale a base di speo magistralmente servito dall’associazione pra cenci. associazione, come ha ribadito il presidente Paolo Gaio, sempre vicina al territorio e alle necessità delle altre associazioni.

ricordiamo che pochi giorni fà la stessa associazione proprio per venir incontro con le proprie strutture alle necessità delle altre associazioni che vogliono utilizzarle, aveva inaugurato il nuovo spogliatoio e docce.

 

 

 

Cena al Buio. ovvero come ci si nutre con soli 4 sensi

eh si, è accaduto, accade da circa 4 anni, in quel di norcen di Pedavena, nel feltrino, presso la colonia alpina San Marco dove veniamo accolti dal responsabile della segreteria Davide De Duonni

certo, è solo una cena, è solo per pochi invitati alla volta, ma è per una cosa seria.

e Zanella Simona, referente italiana dell’associazione Blindsight Project, ci tiene a sottolinearlo.

“è una cena particolare dove non si usa la vista, fin dall’esser accompagnati in sala da persone non vedenti, una sala completamente oscurata, che omette la vista ma che permette agli altri sensi di emergere” e continua “certo, una cecità momentanea, tempo della consumazione, ma che se vissuta seriamente non pensando e consapevoli che a tutti voi la vista ritornerà, a noi no, permette di scambiarsi di posto.. di capire cosa prova un non vedente ogni giorno in tutte quelle piccole cose che agli altri paiono semplici..”

e conclude “piccole cose per modo di dire.. ricordiamoci che l’80% di tutte le nostre azioni assorbono un senso su cinque, la vista appunto, ai restanti 4 sensi diamo solo il 20% dei compiti… ”

ecco quindi che, dopo circa mezz’oretta di ambientamento dove Anas, un ragazzo dell’alberghiero di Valdobbiadene in stage e dal suo professore, il cuoco Pesce Marco, ci han messo a proprio agio con uno stuzzichino ed un aperitivo,  si entra, si percorre in fila indiana a mò di trenino una sala che pare immensa, irta di ostacoli, ci si immagina chissà che ostacoli.

si viene accompagnati al proprio posto e li titubanti si inizia letteralmente a toccare… tutto.. dal piatto al tovagliolo, si cerca di immaginare distanze, profondità, i colori non han importanza, io personalmente non ne ho sentito il bisogno di immaginarli.

poi si fan cadere le barriere psicologiche, ci si chiama, ci si confronta con chi si ha accanto o davanti che, salvo con chi ti sei seduto accanto perchè entrato assieme, non si conosce…

è un vero tuffo nel nuovo, nella voglia di conoscersi, di sentirsi vivi, esistenti e statici in un mondo che noi vedenti diamo per scontato. certo, una sensazione di lievitazione. siamo seduti, sentiamo le cose, ma non riusciamo, non ci si riesce a posizionare nel tempo e nello spazio.

iniziano ad arrivare le pietanze cucinate dallo staff della colonia e  abilmente servite da camerieri non vedenti, Nadia, Simona e Fernando se la cavano ottimamente nel loro ruolo… e a dir il vero è nostra la paura che si possa far danni non vedendo, che sò, rovesciar bevande o cibo.

inizia il bello. lo scopo vero di queste serate, di questa cena: nutrirsi non vedendo cosa c’è sul piatto, dove è il piatto e non vedendo le propie azioni.

ribadisco che il menù è sconosciuto, si è potuto comunicare solo le eventuali intolleranze, proprio per permettere al nostro cervello di non elaborare immagini di come potrebbe esser fatta una pietanza. si deve mangiar da zero, letteralmente scoprire boccone dopo boccone, gusti, sapori, odori, sensazioni, condividendole e confrontandosi con chi si ha accanto: è dolce, sempra zucchina, no ma c’è anche formaggio… no non è formaggio… è croccante, tenero, a te che sembra questo ? e la stanza riecheggia di domande e risposte che tra noi fortunati o sfortunati vedenti abbiamo dimenticato di udire.

non vediamo dicevamo, quindi anche la semplice richiesta del vicino che ti chiede di passargli il cestino del pane diventa un’impresa, spazio e distanze sono relative e status dei vedenti. si va a stima, con frasi circostanziali tipo.. lo ho messo ad altezza viso fronte a stefano, che lo passerà a fabio. ecco necessaria la conoscenza di chi si ha accanto, di cercar di stabilire dei punti di riferimento.

ecco che tra il primo e il secondo piatto, prese le dovute misure, si iniza a perfezionar la conoscenza. diventa quasi, e ripeto quasi, il buio naturale, il compier azioni. iniziano quelle conversazioni naturali: “di dove sei?” “cosa fai?”

ed intanto le figure dei tre camerieri ruotano sempre attoro a noi, silenziose ma presenti, pronte ad intervenire ad ogni singola richiesta di aiuto o di curiosità.

curiosità che naturalmente comprende la spiegazione e lo scopo della serata. una raccolta fondi per la scuola cani, quattro in tutto il territorio nazionale, poche rapportate alla domanda, pochissime al tempo di attesa visto che un cane, il cane, ha bisogno di due anni per esser addestrato e il tempo di attesa per chi lo richiede, come nuovo o perchè gli è venuto a mancare è uguale o superiore ai due anni.

il cane, mezzo insostituibile, l’occhio del non vedente. un cane addestrato anche a disubbidire.. certo. se un non vedente vuol compiere un azione ad esempio fuori di casa, per attraversar la strada, sicuro che è la stessa di ieri ma oggi il comune ha scavato una buca, il cane glielo deve impedire, nonostante tutto, nonostante l’ordine.

ecco che il cane diventa unico. 15000 euro circa il costo di questo dispositivo vivente capace di decidere per il non vivente.

costo interamente supportato da queste scuole. al non vedente viene donato. ma il non vedente è unico. sà che deve ringraziare. e lo fà con queste cene per aiutuare la scuola che lo ha aiutato in primis.

a fine cena il buio viene attenuato dall’entrata in scena di candele. per riabituarti alla vista. è una scoperta, un trionfo. inizi a scorger visi fino ad allora immaginati, luoghi inesplorati, ostacoli inesistenti e, almeno io, ci si rende conto di cosa sia e cosa vuol dire aver la vista.

e conclude allo stesso modo anche Simona: “Aiutateci, se ci vedete in difficoltà, anche non apparente, avvicinateci, chiedeteci, indicateci. certo, capiterà che possiamo avere pure noi la giornata storta e come capita a voi, rispondiamo male pure noi, certo, capiterà che non abbiamo bisogno, ma basta anche una volta che ne abbiamo e ve ne saremo grati. perchè si. perchè quello che avete provato voi, spaesati, senza spazio ne tempo, circondati da rumori difficilmente identificabili nella posizione o nella provenienza (voi vedete da dove o cosa arrivano), questa sera, durante questa cena, per noi è la quotidianità, voi ora che bevete il caffè alla luce artificiale della lampadina siete tornati a vedere. noi no. continuiamo a sorseggiarlo al buio. e se non abbiamo proprio bisogno almeno dobbiamo sentirci esser trattati da uomini e donne. senza remore. ”

“è una lotta continua per aver il diritto di vivere il più normalmente possibilie” senza restrizioni, barriere, violazioni di leggi (ndr vedi il caso degli alberghi che non accettano cani guida in violazione palese di una legge dello stato). queste cene servono a star assieme, a condividere sensazioni. a sensibilizzarvi”

è stata una magnifica cena, una fantastica esperienza, un esplodere di emozioni e sensazioni inspiegabili e non descrivibili.

queste righe vogliono esser il nostro grazie. il nostro invito ad altre persone che vogliono provare. perchè, cena perfetta a parte, il miglior modo per aiutare l’altro è condividerne lo stato. solo cosi si impara e si può trasmetterne il messaggio.

grazie Tania, grazie Marco, grazie Fernando, Anas, Davide e Massimiliano.

grazie a tutti i presenti. avete arricchito una serata,  12295230_10201150302316263_1994585217_o 12289488_10201150299916203_3380110953829455061_n 12250143_10201150301036231_6796676796244518759_n 12637417_10201361914446434_1775725723_o 12631092_10201361913046399_1727933050_o 12631187_10201361912566387_1946775386_o 12620899_10201361912286380_1180695931_o 12637106_10201361912126376_371305957_o 12631029_10201361911926371_167183399_omi avete regalato un pezzo di bagaglio di vita che porterò con me per tutta la vita

 

3°processo alla vecia. conclusione eventi ValdobbiadeneOnIce

Si è concluso poche ore fà il 3° processo alla vecia che ha visto la nostra simpatica befana assolta dall’accusa di aver rovinato le feste, i denti dei bambini con dolci troppo dolci e soprattutto aver rovinato l’anno appena trascorso. è infatti nella fase finale delle manifestazioni di Valdobbiadene On Ice che nel primo pomeriggio di fronte alla loggia del Comune di Valdobbiadene una folla di bambini e genitori ha potuto assistere al processo nella quale la vecchietta veniva accusata di aver fatto troppe feste ma poco partecipate. di aver fatto molte feste caotiche, di aver bloccato la piazza centrale del paese creando disagi, di aver poco illuminato di luminarie le vie adiacenti al centro di Valdobbiadene…

l’avvocato accusatorio ce l’ha messa davvero tutta per metter la vecchietta all’angolo ma complice la calzetta che la nonnina ha allungato al giudice, e aiutata dalla giuria popolare dei bambini che quest’anno hanno dato due voti su tre all’assoluzione, la Befana è stata assolta…  ora però si affacciava un altro problema.. come e con che scusa dar fuoco alla pira già pronta per esser acceso? ha risolto il problema la guardia del tribunale.. che dall’alto dei suoi saggi consigli ha suggerito di bruciare un fantoccio simbolo di tutte le cattiverie generali del 2015 appena trascorso… è cosi che tra un caldo brulè che riscaldava i grandi e le leccornie delle calze che addolcivano i bimbi anche quest’anno ValdobbiadeneOnIce si è conclusa all’ombra del crepitio del falò che bruciava… non è dato a sapersi verso dove spirava il fumo….. è una altra storia.. e ve la racconteremo se ci seguirete in questo fantastico 2016 appena iniziato.

volete proprio un indizio… ?

sabato sera 9 gennaio alle ore 20.45 presso la chiesetta di San Gregorio si terrà un CONCERTO:

“TARANTELLE E NINNE NANNE” presso la chiesa di S. Gregorio. Si esibirà il celebre Coro di Stramare! Vi aspettiamo numerosi per assaporare le ultime note delle festività natalizie…

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15a edizione Mercatini di Natale a Vidor 13 dicembre 2015

Si è svolta presso il centro polifunzionale di Vidor la 15a edizione dei Mercatini di Vidor curati dalla proloco lavidorese

l’edizione, curata anche quest’anno da Nicola Zandò, si è svolta anche quest’anno per aiutare a raccogliere fondi per l’associazione volontari casa maria adelaide de sacco onlus, l’aipd onlus (l’associazione italiana persone down) sezione della marca trevigiana e la scuola dell’infanzia cav. carlo tittoni. come sempre la risposta del territorio è stata massiccia. circa 50 le realtà del territorio che hanno esposto le loro produzioni artigianali, dal legno alla bigiotteria, dai tessuti ai prodotti naturali e alimentari. e anche la popolazione è accorsa numerosa a contribuire con offerte ed acquisti a questa importante manifestazione di responsabilità verso chi ha bisogno.

questo il programma:

alle 10 apertura dell’ufficio postale di babbo natale

e del laboratorio creativo per bambini

alle 11 giro in carrozza con cavalli

alle 14.30 il truccabimbi

alle 16 letture animante

alle 17 il ritiro delle letterine da parte dei folletti

e alle 18 l’estrazione premi della lotteria.PIC_0067 PIC_0069 PIC_0072 PIC_0073 PIC_0074 PIC_0075 PIC_0077 PIC_0078 PIC_0079 PIC_0080 PIC_0081 PIC_0082 PIC_0083 PIC_0084 PIC_0085 PIC_0086 PIC_0087 PIC_0092 PIC_0093 PIC_0099 PIC_0100 PIC_0101 PIC_0102 PIC_0104 PIC_0105 PIC_0106 PIC_0107 PIC_0108

inaugurazione nuova piazza Albertini a Mosnigo di Moriago

Si è svolta oggi sabato 12 dicembre 2015  con un ampia partecipazione della cittadinanza, l’inaugurazione della nuova piazza Albertini a Mosnigo di Moriago. infatti oggi dopo poco meno di un anno dall’inizio lavori, il sindaco di Moriago, Giuseppe Tonetto, insieme al Presidente dell’intesa programmatica d’area (IPA ndr ) nonchè Sindaco di Pieve di Soligo Stefano Soldan e a rappresentanti della provincia e della regione Veneto a nome di Muraro e Zaia.

dopo anni, ci conferma il Sindaco Tonetto, è infatti fin dagli anni 80 che a Mosnigo si parla di riarredare e riqualificare la piazza, la stessa viene restituita ai residenti in una veste nuova e vivibile, non più semblice e blando spazio di parcheggio auto quale essa era stata relegata, ma spazio per le manifestazioni. il tutto nonostante parte della minoranza e alcuni cittadini legati ancora ai preconcetti del passato siano sempre stati contrari.

Speriamo che ora, conclude il primo cittadino, anche questi rivedano la loro posizione e che prendano parte alla vita attiva di Mosnigo. ora la piazza è della cittadinanza. spetta a loro, associazioni e non, con il sempre beneplacido dell’amministrazione che favorisce il fiorire di eventi nel territorio, saper dar lustro a questo nuovo spazio aggregativo00_00_00 00_00_01 00_00_02 00_00_03 00_00_05 00_00_06 00_00_07 00_00_08 00_00_09 00_00_10 00_00_11 00_00_12 00_00_13 00_00_15 00_00_18 00_00_20 00_00_21 00_00_23 00_00_24 00_00_30 00_01_57 00_02_00

“Natale di guerra, Natale di pace” 22 novembre 2015

si è tenuto presso l’aula magna “paolo pasqualetto” presso la residenza per anziani SAN GREGORIO di valdobbiadene il concerto con il coro parrocchiale “laudate dominum” di san pietro di barbozza, con la presenza di Sara Noal alla chitarra e del “coro di valdobbiadene” che hanno presentato “natale di guerra, natale di pace” un energico e toccante mix di canto e recita di storie vere tratte da “ricordi e pensieri di elvira vanzin e da “diario di un soldato”. sala gremita di anziani davvero emozionati e catturati dalla bravura degli artisti.

la web tv del trevigiano valdotv ha intervistato il presidente Antonio Raia.

a breve on line troverete il videoPIC_0309 PIC_0310 PIC_0311 PIC_0312 PIC_0313 PIC_0314 PIC_0315 PIC_0320 PIC_0350 PIC_0351

Virgo Fidelis – Pieve di Soligo 22 nov 2015

si è tenuta nel duomo di Pieve di Soligo l’annuale messa di ricorrenza del virgo fidelis, messa dedicata alla Vergine Maria Fedele, patrona dell’arma dei carabinieri.
quest anno la messa e i relativi festeggiamenti si sono tenuti in forma più contenuta nel rispetto del dolore che l’arma ha raccolto attorno alla famiglia del militare suicidatosi nei fatti a tutti noi noti di questi giorni (venerdi un militare dell’arma si è suicidato nella propria caserma CC di treviso).
anche noi come redazione di valdotv siamo vicini ai familiari e nel rispetto di ciò, il nostro servizio, come anche desiderio dei vertici presenti alla funzione, sarà privo di interviste.PIC_0299

un cane guida li seppelirà 2

UN CANE GUIDA LI SEPPELLIRA’ 2

Dell’episodio di Belluno se ne parla da un po’, quello della scala mobile proibita al cane guida perché il sindaco non vuole, anche se la legge nazionale dice il contrario.
Ma di quell’episodio, vorrei qui dire come ho vissuto io quei momenti, senza raccontarveli nei dettagli personali, ma dicendovi brevemente chi ero prima e chi sono oggi. Capirete da soli la differenza, soprattutto chi legge con gli occhi potrà immaginare, spero solo per un secondo, come mi sono sentita dentro.
Quando ero vedente non c’era nessuno che osava alzare lo sguardo più del mio: le uniche sono state mia madre ovviamente, e mie sorelle, con cui ho un rapporto davvero paritario. Già con mio padre, dopo un po’ di sguardi, ci prendeva a ridere, ed era impossibile dimostrarci chi fosse il più forte. Insomma, quando vedevo ero una tigre, mi bastava alzare lo sguardo per sentire il silenzio crescere, entravo anche dove nessuno poteva entrare, e solo per apparenze! E’ tutto vero, ed oggi a quasi 55 anni posso dirlo, che dite? Dico pure che erano occhi bellissimi, chiunque ci si è imbattuto può confermarlo. Non mi mancava nulla, nemmeno gli inchini. Ma la vita cambia, e può cambiare a tutti (vorrei ricordarlo anche al sindaco di Belluno e al presidente dell’Unione Ciechi di Belluno), non sempre in meglio, ad esempio a me pare sia cambiata davvero in peggio, ma così peggio che ci si muore dal peggio in questa nazione!!
Una tigre dicevo, eppure oggi, nonostante sia anche più “signora”, nonché cieca, vengo trattata come se fossi una ragazzina, od una a cui dare del tu, chiamandola “tesoro” dopo 3 secondi che ce l’hai davanti. Non solo: vengo cacciata via anche se decido di salire su una scala mobile, che un sindaco di provincia ha deciso di vietare ai cani guida, nonostante la legge ne garantisca invece il rispetto del lavoro, quindi l’accesso ovunque e gratuito, ‌in quanto è ausilio per persona disabile della vista. La famosa legge 37/74 di cui si parla molto in questo blog, nato all’epoca proprio per sostenere la Campagna Cane Guida Blindsight Project.
Bene, se una volta si girava Roma, quando scendevo da una moto, o da un’auto, ma anche quando camminavo o salivo una scala mobile, oggi, solo perché sono cieca e sono guidata da un cane guida, vengo cacciata via, con addirirttura la polizia, sia del posto che quell’unica pattuglia di zona chiamata con urgenza, solo perché con un gruppo di amici, sempre con cane guida, abbiamo preso quella famosa scala vietata di Belluno, per andare al centro storico della città.
Davvero deprimente questo episodio, ma anche umiliante per me, e penso proprio anche per i miei amici! Mi sento sotto regime, sequestrata dalla disabilità, che in questa nazione è ricordata solo per prendere voti, dall’ignoranza e dall’illegalità.
Una legge nazionale, quella che tutela l’ausilio di una persona disabile della vista, può essere meno importante di un regolamento inventato dal sindaco di Belluno? Ma soprattutto, perché cacciarmi via così? E perché tanta paura? Erano tutti terrorizzati, mentre i nostri cani andavano tranquillamente su quella scala, come sempre fanno essendo addestrati a guidare un essere umano, e non una larva! Cacciata via dopo un megabiglietto Trenitalia di andata e ritorno da Roma, in quel modo! Una giornata rovinata a me e ai miei amici, per non dire ai cani e a tutta la cittadinanza: si, perché il sindaco, quando ha saputo che eravamo su quella scala, l’ha fatta bloccare, fermare, vietare a tutti indistintamente. In seguito chiamava rinforzi con altra Polizia…: sembra il racconto di un gruppo di terroristi presi poco prima di un attentato?
Invece eravamo un pacifico e innocuo gruppo di amici ciechi con cane guida, questi ultimi protetti da una legge nazionale, ignorata dal sindaco, dalla Polizia e dall’Unione Ciechi di Belluno.
Mi rivolgo soprattutto ai vedenti, coloro che non si rendono conto quale fortuna sia quella di poter prendere le chiavi di un’auto e andarsene, oppure evitare il traffico con una moto, infine leggere con i propri occhi. E tanto altro. Chi vede ce la fa a mettersi un attimo nei miei panni? Non dico sempre, ma solo quel giorno, in cui addirittura le autorità e le forze dell’ordine, mi hanno trattata come si tratta qualcuno che disturba la quiete perché ubriaco. Ma se non posso più sentirmi protetta da una legge nazionale, allora davvero devo diventare una larva? Giammai!! Infatti è stata aperta una pagina Facebook: Il Cane Guida a Belluno, chi vuole sostenerci diffonda e metta mi piace, rimarrà anche aggiornato sull’evoluzione della vicenda, perché non finirà al 9 maggio 2015, quel sabato a Belluno, questa storia. Intanto quel cartello il sindaco lo deve rimuovere, e forse comunque un giorno capirà, quanti errori ha commesso, e non solo con noi ciechi, ma con tutti i cittadini italiani che pagano tasse, per poi avere cattedrali nel deserto, qual’è quella scala mobile, sulla quale troneggia il cartello di divieto a varie cose, e questo va bene per regolamento, ma lui ha aggiunto.. “inclusi i cani guida”!
Quella scala mobile ormai è un simbolo, non permetteremo mai che il sindaco vinca, perché se vince lui, allora dirà la stessa cosa questo di Roma, domani quello di Milano, e oggi una scala, domani una casa, pian piano quei pochi diritti acquiti svaniranno, e non solo per noi disabili!
Mi auguro che il sindaco di Belluno non provi mai quella dilaniante sensazione che ho provato io: momenti in cui ci si chiede: ma perché? E se questo ha ragione, la legge cos’è? E perché rimanere viva dopo un incidente? Per essere trattata così? Chissà se qualcuno capisce? Il sindaco e il presidente dell’Unione Ciechi di Belluno, quello che ha detto alla stampa che dovevamo essere denunciati tutti, e che non è cieco ovviamente, di sicuro non hanno capito. Manco chi si sono messi contro però: perché mi hanno fatto molto male, e chi fa molto male a me non deve farlo più a nessuno. In quei momenti un attimo basta per desiderare di andarsene, e non credo che tutti gli italiani li paghino per questo!
QUEL CARTELLO A BELLUNO VA RIMOSSO PER LEGGE!
Laura Raffaeli

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‪#‎iostoconsimona‬ ‪#‎quellidellascala‬
P.s.: Insisto col dire che il problema non è diventare ciechi, ma diventarlo in Italia!
Laura Raffaeli

Massimiliano Bellini

Luigi Mello

parcheggio Lambioi storia infinita di ignoranza civile..

parcheggio Lambioi storia infinita di ignoranza civile.

perchè solo il cittadino comune ha il dovere di non ignorare la legge

L’INIZIO DELLA VICENDA SCALE MOBILI DI BELLUNO VIETATE AI NON VEDENTI ACCOMPAGNATI DAL PROPRIO CANE GUIDA INIZIA IL 30/12/2013. QUI UN BREVE RESOCONTO.

Il tutto è iniziato il 30/12/13 quando al non vedente Mauro Quintavalle fù negato di salire sulle scale mobili che accedono al centro storico dopo aver parcheggiato l’auto nel park di Lambioi a pagamento (non sono prsenti stalli x disabili su 824 posti auto) perché era accompagnato dal cane guida. Vedi articolo del Gazzettino a questo link. http://www.ilgazzettino.it/NORDEST/VENEZIA/cane_cieco_scala_mobile_parcheggio_lambioi_belluno/notizie/415283.shtml. A seguito di questo disdicevole episodio l’UICI di Belluno si è mossa e ha iniziato una serie di incontri con il comune, ha raccolto documenti delle varie scuole di addestramento dai quali si evince che i cani sono addestrati anche a salire e scendere dalle scale mobili ma, tutto questo a nulla è servito per far cambiare idea alla giunta per modificare il regolamento nel quale è scritto che nessun animale può salire sulle scale mobili. Il comune ha chiesto parere all’ Ustif (Ufficio speciale trasporti a impianti fissi di Venezia) il quale ha confermato che nessun cane può salire su quelle scale mobili e quindi il comune è rimasto su tali ferme posizioni di divieto per tutti i non vedenti con cane guida al seguito ingnorando le leggi che abbiamo mostrato più volte e che ci tutelano. Qui si tratta di discriminazione bella e buona. Abbiamo anche scritto al Sindaco Jacopo Massaro e informato che è evidente la volontà del Legislatore di garantire al cieco accompagnato dal cane guida il diritto ad accedere in *assoluta* libertà in qualsiasi parte di ogni e qualsiasi luogo, spazio o mezzo pubblico o aperto al pubblico. Diversamente, pre-esistendo la norma dell’USTIF (che non è legge, ma solo regolamento) alla legge 60/2006, il Legislatore avrebbe potuto (e dovuto), qualora avesse inteso limitare la libertà del non vedente accompagnato dal cane guida impedirgli l’accesso alle scale mobili, riferirsi alla norma dell’USTIF che il sindaco continua a citare per giustificare quello che è, con ogni possibile evidenza, un assoluto abuso e una intollerabile discriminazione. Questa è la risposta che tutti gli studi legali cui abbiamo sottoposto la questione ci hanno dato. I consulenti che abbiamo interpellato sono a tal punto certi dell’esito favorevole della vicenda che non richiedono nemmeno l’anticipo spese. Il sindaco Jacopo Massaro sta difendendo una posizione indifendibile, argomentando, in sostanza, che si vieta l’accesso ai disabili visivi accompagnati dal cane guida per ragioni di sicurezza. Ma questo pone l’intero impianto al di fuori della normativa: se non è sicuro per *tutti* i cittadini, chi e in base a quale principio giuridico ne ha consentito progettazione, collaudo e messa in esercizio? Se l’impianto è sicuro per tutti i cittadini, allora lo *deve* essere anche per il cieco accompagnato dal cane guida. In qualunque modo si veda la questione, il margine di illegalità sussiste. Né sarebbe la prima volta, per altro, che il sindaco sostiene una posizione in violazione della legge, visto che, in passato, ci ripeteva che, in sostanza,non aveva senso porre parcheggi per disabili al Lambioi (824 posti auto e 0 per i disabili) perché lo stesso parcheggio era inaccessibile, arrivando a dire, in pratica, che siccome il park versa in una situazione di non rispondenza ai requisiti di accessibilità preesistenti alla sua progettazione e costruzione, essendo quindi de facto e de jure illegale, allora tanto valeva addentrarsi ancora di più nell’illegalità evitando di rispettare anche una norma del CDS che impone i famosi parcheggi per disabili nella misura di 1 ogni 50(D.M.236/1989 punto8.2.3). Il Sindaco afferma che il cartello di divieto ai non vedenti con cane guida posto nei corridoi di accesso alle scale mobili è stato posto su richiesta dell’UICI è un modo per mentire dicendo la verità, un ottimo gioco di prestigio dialettico. Ma, se la vogliamo dire tutta la verità, il cartello è stato richiesto per chiarezza: visto che la Bellunum la società che gestisce l’impianto scale e il Comune continuavano a sostenere l’inverosimile tesi che i cani guida addestrati a salire le scale mobili non ci possono salire, l’UICI di Belluno ha chiesto che di questa posizione venisse dato avviso alla cittadinanza e agli utenti non bellunesi; tanto per fare un esempio un milanese non vedente con cane guida non è tenuto a conoscere le questioni locali e non è accettabile che il cieco ignaro venga bloccato da un addetto con relativa pubblica umiliazione e frustrazione per non potere andare come vuole e dove vuole come tutti fanno e devono poter fare.

Bellini Massimiliano

Mello Luigi

 

Un cane guida li seppelirà

Nel mese di Marzo la Campagna Nazionale Cane Guida di Blindsight Project ha festeggiato i 9 anni, sono quindi quasi ben 9 anni che ci spolmoniamo per diffondere e far conoscere i diritti di un cane guida e di chi non vede, eppure ancora più della metà degli italiani ne è ancora all’oscuro, anche se l’altra metà l’abbiamo raggiunta e sensibilizzata, per fortuna. Tra chi ignora vanno segnalati soprattutto i nostri politici e le forze dell’ordine: mi dispiace, ma dopo 9 anni di campagna non ci sono scuse se non una grave disabilità cognitiva da parte di chi ci governa o dovrebbe difenderci, anche se in molti ce n’eravamo accorti ultimamente. Abbiamo anche fatto una capillare diffusione di informazioni, compreso un vademecum prezioso, per cui abbiamo ricevuto complimenti (dall’estero ovviamente). Cosa cambia per chi non vede ed è accompagnato da cane guida, cioè vede il mondo con esso, se chi ha il dono della vista ignora ogni regola e legge che ne tutelano il lavoro e la dignità? Facile rispondere: cambia tutto e spesso non si esce col cane, o non si esce per niente, proprio per non incorrere nei soliti episodi discriminanti, quanto ignoranti e umilianti per chi, già con molta fatica, tenta di strapparsi un po’ di autonomia in questa nazione, che è ancora il fanalino di coda europeo per l’accessibilità e le politiche sociali. Non è giusto!
Nei prossimi mesi Blindsight Project ha previsto alcune iniziative per sensibilizzare anche quell’altra metà di italiani, quelli che cacciano via da un negozio, o da un hotel e tanti altri luoghi pubblici, comprese le scale mobili, la persona cieca o ipovedente solo perché guidata da un cane. Con la speranza di far capire a tutti che, anche se c’è il divieto di accesso ai cani in generale, quando siete di fronte a un cane guida dovete solo far silenzio, studiare e imparare da lui come si lavora realmente, ma anche come si ama, e accettarlo senza tante storie, come sempre succede, semplicemente perché c’è una legge (la 37/74) che se trasgredita prevede anche una sanzione fino a 2500€, nonché una denuncia per discriminazione a persona disabile (67/06). Personalmente non esco se non posso stare col mio cane guida, ma sono stanca, e come me tutti gli altri con disabilità visive, di dovervi avvertire che sto passando, che se voglio salire su una scala mobile dove i cani non sono ammessi io e Artù ci possiamo andare lo stesso, ecc..
Agli italiani servono i servizi al tg, gli scandali, le multe e le denunce per conoscere una legge vecchissima e ancora applicata pochissime volte? E quelle poche volte abbiamo dovuto lottare all’ultimo sangue: ma perché?? Non cerchiamo pubblicità quando chiediamo di diffondere la nostra Campagna Cane Guida, vorremmo solo poter uscire di casa come tutti gli altri, poter entrare in qualsiasi luogo pubblico senza risse e denunce, infine ci piacerebbe anche che quando si sta in un ristorante non si venga spalmati su qualche parete o angoletto, ben distante da chi è “normale”. Trovo che, questo piazzarci in qualche posto ben distante dalla normalità, in qualsiasi occasione, sia un errore che i normodotati italiani dovrebbero non ripetere più: se si rifiuta la diversità di una persona disabile, come possiamo pretendere che poi siano clementi con gay e prostituzione?
Nel mio caso un cane guida ha altro da fare che scocciare chi vede, e chi non vede ha diritto ad una vita autonoma, dignitosa e soprattutto compresa.
Una mia considerazione da ex vedente e da romana: ci voleva una cieca, che gira per diffondere l’accesso libero al cane guida, per ricordare un posto come l’Orto Botanico ai romani? E cosa ci vuole per farvi capire che un cane guida è gli occhi di un cieco? Non è assurdo che chi non ha la vista, debba illuminare chi può vedere il mondo, e ci si deve pure impegnare parecchio per riuscirci qualche volta? In questo periodo di sci e montagna in quanti sono diventati disabili, anche se solo temporaneamente, per una caduta sulla neve? Potresti essere tu che leggi, o chi ti sta accanto, ma bene o male tutti alla fine dobbiamo confrontarci con la disabilità, e la diversità. Essere meno ignoranti, e presuntuosi, potrebbe cambiare questa nazione, e non solo per un cane guida.
Se non lo capite, ve lo faremo capire lo stesso, e un cane guida vi seppellirà.., anche sotto una scala mobile se serve! 🙂
Laura Raffaeli (presidente Blindsight Project)

Massimiliano Bellini
Luigi Mello